Il contagio: come si contrae l’anisakidosi? Attenzione al pesce crudo. Come già detto l’infezione dell’uomo da anisakis simplex o consimili è causata da consumo a scopo alimentare di pesce contaminato crudo o non abbastanza cotto.
Anche oggi riporteremo piccoli accorgimenti che possono praticamente azzerare i rischi. Questo articolo non piacerà molto (o forse sì?), a chi, come me, ama il pesce.
In particolar modo, il pesce crudo. Il pesce crudo può essere contaminato da diversi microrganismi che provocano infezioni o tossinfezioni, come Listeria, Escherichia coli, Salmonella, tutti batteri che provocano problemi gastrointestinali problema relativo non solo al pesce crudo , ma anche ad altri alimenti come carni, latte crudo e derivati. Anisakis: la causa è nel pesce crudo.
Fortunatamente, con la cottura le larve vengono uccise e quindi possiamo tutelarci consumando esclusivamente pesce cotto. Se però mangiamo sushi, tartare o altre. Per prevenire incidenti, il pesce venduto crudo eviscerato, sfilettato o porzionato, viene sottoposto a ispezioni visive, a campione o in maniera continuativa a seconda del metodo di lavoro (meccanico o manuale).
Il pesce crudo rappresenta una fetta (si perdoni il gioco di parole) della cultura alimentare tradizionale identificabile in ogni regione o località costiero-marittima del globo.
Il parassita infatti si annida negli organi della cavità addominale. Quando si parla di parassiti dei pesci subito salta alla mente il nematode anisakis, parassita che infesta il pesce azzurro e che, se ingerito, può essere anche letale per l’uomo. Ma l‘anisakis non è il solo nemico degli amanti del pesce crudo. Sushi, sashimi, marinature e carpacci: con l’arrivo dell’estate i freschi piatti di pesce crudo banno pe rla maggiore. L’anisakidosi è sempre provocata da questi parassiti , che come abbiamo accennato si trovano nello stomaco e nella carne del pesce.
Quando si consuma pesce crudo non abbattuto, però, è bene sapere che si può correre il rischio di ingerire l’ anisakis, un parassita molto pericoloso. Il rischio di di contrarre l’anisakidosi è solo da valutare se è stato consumato pesce crudo , affumicato o marinato, nel caso di pesce cotto invece il parassita sarà sicuramente morto come le larve. Insomma, per non rovinare una romantica cena a base di pesce , o se ci trovassimo in un ristorante degno del Commissario Montalbano, così come a casa nostra, basta ricordarsi di cuocere o congelare il pesce. D’altra parte mangiare pesce crudo non è certo una novità per noi italiani. Non sono certo sconosciuti per noi il carpaccio di pesce o le cruditè di pesce.
Nonostante questo c’è ancora timore di contrarre un parassita del pesce. E di certo l’esperienza non sarebbe piacevole. Anche il congelamento rappresenta uno scudo.
Contaminazioni: marinare il prodotto crudo in aceto o limone non lo rende più sicuro. Mangiare pesce crudo è un’abitudine diffusa nelle regioni adriatiche, ma il successo della cucina giapponese ha contribuito a estenderla in tutta Italia.
Proprio perché legata al consumo di pesce crudo , l’infezione umana è classicamente diffusa nei paesi con queste. Pesce abbattuto e anisakis. Chi ama consumare il pesce crudo saprà che fortunatamente esiste il modo corretto di trattarlo per gustarlo in tutta sicurezza. Si tratta del congelamento: le larve del parassita vengono uccise congelando il pesce a basse temperature per un certo lasso di tempo, prima di consumarlo. L’ultimo stadio avviene in quello che si chiama “ ospite definitivo ”, in cui il parassita raggiungere l’età adulta, si moltiplica e diffonde nuovi esemplari che seguiranno lo stesso ciclo.
Questi parassiti si annidano nelle pareti dello stomaco, e il solo modo prevenire l‘intossicazione da pesce crudo è evitare di mangiare pesce crudo o poco cotto. Invece processi di affumicatura, marinatura, salatura, non sono sufficienti. Mangiare pesce crudo fa bene alla salute, poiché ci fornisce un ottimo apporto di omega e di oligoelementi tra i quali soprattutto ferro, fosforo, iodio. Questo parassita del pesce crudo si trova all’interno di molti pesci: tonno, rana pescatrice, pesce spada, sgombro e tanti altri.
L’ingestione di pesci contenenti le larve di questi parassiti può portare all’anisakidosi, cioè un’infezione parassitaria del tratto gastrointestinale.
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