mercoledì 19 giugno 2019

Innesto della vite

Prima di leggere questo nostro approfondimento intitolato “ innesto della vite , metodologia e periodo ideale“, vi consigliamo di leggere l’articolo intitolato “ Innesto , le condizioni per l’attecchimento“, così da aumentare le probabilità di successo del vostro operato. Gli innesti della vite consentono di propagare e moltiplicare il numero delle nostre piante senza doverne acquistare altre. La loro buona riuscita dipende esclusivamente dalla qualità della tecnica con cui si realizzano (deve essere perfetta, altrimenti il lavoro fatto è completamente inutile).


La vite presenta una vasta adattabilità al clima e presenta quindi un immenso areale di coltivazione. Innesti a marza: a spacco, sottocorteccia, spacco inglese. Le normative nazionali riguardo portainnesti e talee da innesto ,impediscono l’uso di varietà non derivanti da selezione clonale nel caso della vite.

Di seguito un elenco dei portainnesti più utilizzati e loro tipicità. Ci sono molteplici tipi di innesto a spacco a seconda delle tradizioni locali: innesto a doppio spacco inglese usato in vivaistica, impiegato principalmente per gli innesti -talea delle viti sottoposte a forzatura, ma impiegato anche su altri fruttiferi con buoni risultati. In genere si pratica su rami di un anno. La vite semplice si avvita nel materiale da fissare per mezzo di un filetto complementare in esso praticato. Come e quando innestare una vite.


Senza dubbio, il periodo migliore per operare questo innesto si verifica a fine inverno. Perché si deve innestare la vite ? Un tempo, la tecnica dell’ innesto non era la più diffusa per la propagazione della vite.

La pianta di vite , infatti, si riproduce con molta facilità con la tecnica della propaggine multipla, che dà origine a individui franchi da piede di vitis vinifera. L’ innesto è una tecnica per propagare delle piante. Mi spiego meglio: ho diverse piante di vite che producono ogni anno uva da vino,ma altre che si presentano con una foglia di forma e di colore differente (più rossa) che non producono uva.


Mi è stato detto che si tratta di vite selvatica che deve essere innestata. Gli innesti più utilizzati sono quelli ad omega o incastro che consentono un’ottima adesione delle superfici di contatto. Non sapevo, poi, che la vite non poteva essere reinnestata, mi domando il perché. Incrocio le dita per questi innesti. In particolare l’ innesto della vite , è una tecnica molto antica e grazie alla quale si sono potute produrre delle piante forti e resistenti a molti parassiti e alle malattie, e i cui frutti sono particolarmente di buona qualità.


Tecniche d’ innesto e vantaggi. Le tecniche di innesto vengono eseguite in florovivaismo, frutticoltura e orticoltura allo scopo di propagare specie vegetali unendo fra loro porzioni di pianta diverse, che si fonderanno insieme sino costituire un nuovo individuo che unisca in sé le caratteristiche positive dei diversi esemplari di partenza. Queste nozioni di base rappresentano il primo approccio al vasto e complesso mondo degli innesti.


Diversi sono i tipi di innesto (a triangolo, a gemma dormiente, a spacco, a corona ecc.) e molteplici le affinità tra specie e varietà di piante, senza considerare la manualità che si acquisisce con tanta pratica. Con alcune combinazioni d’ in-nesto (es. Cannonau, Viogner, Sultanina) e cloni (es. Pinot nero cl.5Entav-Inra) tende ad ingrossare eccessivamen-te il punto d’ innesto (“testa grossa”).


Innesto a spacco fine febbraio, marze prelevate al momento. Copertura con mastice e sacchetto di plastica. Un accorgimento con cui mi sono trovato molto bene è quello di stringere opportunamente lo spacco una volta inserite le marze.


Una delle prime cose che si impara quando si decide di realizzare un vigneto è che cio che si pianta non è una “piantina”, una “piccola vite ” o peggio ancora un “alberello”, bensì una barbatella.

La barbatella viene ricavata da una vite già “adulta”, da cui viene “tagliato” un tralcio (detto anche talea). Nel video mostriamo la pratica dell’ innesto a gemma nel vigneto in contrada “Burgio Cilarchi”. Si usa specialmente per la vite , quando si vogliono innestare ceppi vecchi americani, e nelle piante da frutto per occupare uno spazio vuoto lungo il fusto. Ha il vantaggio di non decapitare il soggetto. Ecco una pratica guida alle varie tipologie di viti.


Inoltre forniamo indicazioni precise sul loro utilizzo, sui materiali di cui sono costituite e sul tipo di vite necessaria secondo il materiale su cui lavorare. A volte uso anche il vinavil. Nello specifico prevede l? Nei passi successivi di questa lista.


Si addice a piante ricche di midollo (Noce, Fico, Vite ecc.) e si effettua a gemma dormiente o vegetante, a seconda della specie. Partendo dalla memoria e dalla tradizione, si vuole quindi sollecitare una ri-programmazione dello sviluppo socio-economico locale, facendo leva sull’iniziativa imprenditoriale che si caratterizza per il suo radicamento sul territorio e contribuisce a realizzare nuova.

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