mercoledì 26 giugno 2019

Pesce marinato rischi

Noi ci concentreremo sui rischi più diffusi, in particolare il parassita anisakis e il contagio da epatite A. Pesce crudo: i rischi legati al consumo. Vi sono diversi rischi legati al consumo di prodotti ittici crudi o poco cotti, che interessano molte specie diverse, dal pesce azzurro fino ai molluschi. Mangiare pesce crudo comporta sicuramente un maggior rischio di intossicazioni e infezioni causate da batteri patogeni, oppure di infezioni da parte di parassiti.


Esistono due metodi diversi: la marinatura a secco e la marinatura con un liquido acido. Avrete sentito parlare di pesce abbattuto, ma cosa si intende?

Semplicemente si fa riferimento a una procedura di preventivo congelamento del pesce al fine di uccidere batteri, larve e potenziali rischi per la salute. Altri cibi a rischio sono sushi, ceviche e pesce affumicato. La prevenzione è l’arma migliore per cmabttere l’infestazione. Il primo step per una marinatura stellata è sapere come scegliere il pesce : i più utilizzati sono il tonno, il salmone e il pesce spada, ma anche le acciughe, le capesante e gli scampi. Ma vediamo come ci si adopera per ogni specie.


Sappiamo che all’interno del pesce (in alcuni più di altri) spesso nascono parassiti pericolosi e addirittura mortali per l’uomo. Come si previene il rischio di contrarre parassiti dannosi come l’Anisakis? Solitamente è sufficiente cuocere il pesce , ma nel caso del sushi è d’obbligo l’abbattimento della materia prima.


Adagiatevi il pesce e lasciare marinare due ore.

Marinare il pesce , prima di essere cotto, è fondamentale per ottenere un risultato eccellente. Infatti l’Italia, in virtù della posizione geografica che occupa al centro del Mediterraneo, ha sempre avuto una millenaria tradizione marinara e di pesca. Il rischio è serio, in particolare per chi consuma il pesce crudo, o poco cotto.


Vi ricordiamo che consumare pesce crudo può comportare rischi di infezioni intestinali. Il pesce è un alimento essenziale della nostra dieta. Raccomandiamo di eviscerare il pesce subito dopo l’acquisto e congelarlo per almeno ore per escludere ogni rischio come raccomandato dal nuovo Decreto del Ministero della Salute. Badate bene, per sconfiggere il rischio anisakis non basta marinare il pesce in aceto o limone, né congelarlo per una mezzoretta. Le larve dell’anisakis muoiono alla temperatura interna di almeno 63° oppure a -20° per almeno ore, motivo per cui è comparsa una legge che vieta ai ristoranti di servire pesce crudo a meno che non sia.


Gli accorgimenti che è bene seguire. Non solo sushi e sashimi, ma anche carpacci e pesce azzurro marinato , infatti, possono rappresentare un rischio per la nostra. Particolare accortezza devono adottare anche le rivendite di pesce crudo e militi e vivi per evitare la diffusione del parassita tra la merce esposta. Per consulenza diretta e per adeguare l’attività alle nuove disposizioni ASL della Puglia. Pertanto può evincersi che le stesse alici marinate, qualora non sottoposte a congelamento preventivo, possano reputarsi a rischio di contaminazione da Anisakis al pari delle principali specie di pesce crudo potenzialmente coinvolte (sgombro, sardine, tonno e pesce azzurro in generale).


Infatti gli esperti consigliano di cuocere sempre il pesce almeno a 70°C per qualche minuto. Anche il congelamento rappresenta uno scudo. Contaminazioni: marinare il prodotto crudo in aceto o limone non lo rende più sicuro. Le larve di anisakis rappresentano un rischio soprattutto quando si consuma il pesce crudo o marinato o comunque non cotto o cotto parzialmente.


Può essere rischioso anche consumare pesce sotto sale o affumicato, quando salatura e affumicatura non sono eseguite correttamente.

Piatto a base di pesce marinato (limone, cipolla, peperoncino) originario dell’America Latina. Problemi e fastidi che possono venire sia dal consumo del pesce crudo che di quello marinato o affumicato a basse temperature. Chi voglia evitare la cottura (il modo migliore per eliminarlo) deve ricorrere alla congelazione. Ricordiamo che la normativa europea impone a negozianti e ristoratori di congelare il pesce destinato a essere consumato. Preparazioni di pesce a rischio.


Per scongiurarne il rischio è necessario consumare pesce crudo o marinato solo se preventivamente congelato a -20°C per ore. Ovviamente se il pesce viene cotto, tale rischio non c’è. Nel documento viene stabilito che chi consuma pesce crudo deve averlo preventivamente abbattuto.


Il decreto impone al ristoratore e ai venditori di pesce al dettaglio di esporre un cartello con le seguenti indicazioni: “In caso di consumo crudo, marinato o non completamente cotto il prodotto deve essere preventivamente congelato per almeno ore a – °C in congelatore domestico contrassegnato con tre o più stelle”.

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