Le malattie del castagno : Altre patologie. L’insetto più dannoso per il castagno a livello mondiale. Non da meno, anche gli alberi del castagno. Per produrre ottimi frutti, quindi, questi ultimi devono godere di piena salute.
Una tra le malattie più ricorrenti è sicuramente il cancro del castagno e in questo articolo vi sveleremo come riconoscerlo e come intervenire prontamente per curarlo al meglio.
Il Castagno , nella sua duplice veste di specie d’interesse forestale e agraria, ha un numero relativamente basso di malattie di origine crittogamica, dovute cioè a specie appartenenti ai regni dei Batteri, Cromisti o Funghi, pericolose per la sua esistenza. Nei castagni da frutto si ha dapprima la morte dei rami apicali, cui segue quella delle branche più grosse e, infine, quella del pedale della pianta. Gli esemplari colpiti possono morire anche nel giro di poche stagioni. I primi metodi applicabili rientrano nelle buone pratiche agronomiche.
Per quanto riguarda strettamente il castagno che risulta essere economicamente la pianta più importante da salvaguardare contro questa malattia è importante applicare tutte le pratiche di corretta gestione sia del suolo che la cura delle piante anche di altre malattie comuni. Quali sono le malattie del castagno ? Ogni pianta, albero o fiore è soggetto a un tipo di malattia ben preciso.
Dobbiamo anche prestare attenzione ai parassiti che possono attaccare la pianta. Hai mai sentito parlare del balanino del castagno ? Si tratta di un parassita che, come dice il nome, ha tra le sue prede favorite gli alberi di castagno. Piante ospiti: Castagno. Identificazione e danno.
Il cinipide galligeno del castagno , Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, è un piccolo imenottero considerato uno degli insetti più dannosi per il castagno. Al via i nuovi interventi per contrastare il parassita dei castagni. Da anni le aree castanicole del Lazio sono attaccate dal cinipide, un parassita , contro cui saranno lanciati degli insetti antagonisti chiamati Torymus sinensis. Cento lanci in programma in più di ottanta Comuni del Lazio, soprattutto nelle zone più colpite, ossia Roma e Viterbo. Si è svolto su invito dell’assessore all’Agricoltura Roberto Mellano.
Parassita (Pag. 1): si dice di quella specie fungina che vive a spese di un altro organismo vivente. Il castagno è una pianta molto apprezzata sia per il legname sia per i frutti utilizzati in molte ricette e in molte tradizioni culinarie.
Per riuscire però ad avere un buon raccolto e dei buoni frutti è indispensabile conoscere le malattie del castagno in modo da poter prevenire o curare la pianta. Altri metodi di difesa prevedono l’uso di buone pratiche agronomiche volte a minimizzare la presenza del fungo parassita. Di seguito elencate le operazioni da fare: La prima cosa da fare per evitare il Mal dell’inchiostro è scegliere dei buon portinnesti o meglio di portinnesti resistenti come il castagno giapponese (Castanea crenata, e Castanea mollissima).
Il Castagno europeo in genere si differenzia e si caratterizza per la sua maestosità: si innalza fino ai metri, tavolta, con una media di minimo metri.
Tali isolati sono stati denominati ipovirulenti. Il fenomeno dell’ipovirulenza è alla base della ripresa vegetativa dei castagni affetti da cancro della corteccia in cui l’ospite riesce ad isolare l’infezione del parassita senza che vi sia alcun intervento esterno. La guerra biologica contro il cinipide galligeno prosegue senza sosta. Malattie fogliari - Oidio.
Il parassita dei castagni è giunto in Sardegna a causa dell’inopinata importazione di legname. Il suo nome deriva dalle protuberanze che lascia nei rami e nel fogliame, dove depone le uova. A ben guardare, possiamo affermare che i coriacei castagni selvatici, per quanto martoriati e segnati, in genere si dimostrano capaci di sopravvivere nonostante la presenza di un ospite tanto invadente: è evidentemente in atto un processo di adattamento che riesce a contenere il danno del parassita venuto da altri mondi.
Questa situazione favorevole ha incoraggiato gli operatori del settore ad effettuare le necessarie cure colturali e in molti casi essi procedono al recupero degli impianti semi-abbandonati.
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