martedì 13 dicembre 2016

Parassiti feci uomo

I parassiti intestinali si dividono in protozoi e metazoi, cioè in organismi unicellulari e pluricellulari. I metazoi che interessano. Nel mio lavoro di tutti i giorni spesso mi trovo a fare i conti con sintomatologie di tutti i tipi, e alcune di queste sembrano non evidenziare un’eziologia, una causa specifica.


Conoscere i sintomi delle parasitosi e capire il tipo di parassita può aiutarci nella diagnosi e terapia di diverse malattie. Utili anche gli alimenti ricchi di vitamina A che aiuta ad aumentare la resistenza ai parassiti. Sono necessari circa 2-mesi affinchè dalle uova fecondate dei parassiti si sviluppino vermi adulti, che poi depongono le uova.

Distribuzione geografica: La più comune infezione elmintica dell’ uomo. Questi parassiti si trovano in tutto il mondo. Di parassiti e vermi in genere non si parla molto, perchè si tratta di un tema spiacevole. I parassiti che prendiamo in considerazione sono gli elminti, a cui appartengono gli ossiuri, gli ascaridi e le tenie.


Sono parassiti pseudocelomati, cioè costituiti da un falso celoma, che è la cavità interposta tra canale alimentare e parete del corpo. Come afferma uno studio, le infezioni parassitarie più diffuse sono causate da elminti intestinali e parassiti protozoari, sono tra le infezioni più diffuse nell’ uomo nei paesi in via di sviluppo. Nei paesi sviluppati, i parassiti protozoari causano più comunemente infezioni gastrointestinali rispetto agli elminti.


Parassiti intestinali: come si prendono e come si curano.

Nell’ uomo può verificarsi che una sola larva riesca ad arrivare nell’intestino e quindi riesca a sopravvivere e diventare un verme adulto: questo processo avviene nel giro di mesi. Per individuare la presenza della tenia è fondamentale l’esame colturale delle feci. Riconoscere i vermi nelle feci Analizzare le feci di una persona, per quanto disgustoso possa sembrare, può aiutare a rivelare la presenza di vermi intestinali.


Non sempre, però, come nel caso degli ossiuri, i parassiti hanno grandezza sufficiente per essere individuati facilmente ad occhio nudo. Il verme adulto vive all’interno dell’intestino dell’ uomo ed il suo corpo è costituito da centinaia di segmenti detti proglottidi. Le ultime proglottidi della tenia vengono espulse con le feci e contengono al loro interno le uova che possono sopravvivere per lungo tempo (fino a diversi mesi) nell’ambiente esterno. Organismi ‘scrocconi’ causa di molte malattie I parassiti sono esseri che vivono a spese di altri organismi animali o vegetali, detti ospiti, che ne garantiscono la sopravvivenza e la capacità di riprodursi. Per alcuni parassiti l’ uomo rappresenta la ‘casa’ ideale per sopravvivere e moltiplicarsi, per altri invece è solo una tappa transitoria prima di completare il proprio ciclo.


Tra i modi più comuni per contrarre questo genere di parassiti vi è il consumo di cibo e acqua contaminati. Anche diversi batteri, miceti e virus possono essere parassiti. La presenza nelle feci di alcuni parassiti può essere sintomo di malattie.


Ci sono alcuni tipi di parassiti che causano malattie nell’ uomo. Alcuni fanno un nido dentro l’organismo, come la trichinella spiralis, il nematode che normalmente si è contrae mangiando maiale crudo o poco cotto. Vermi nell'intestino e nelle feci , conosci sintomi e cause dei vermi nei bambini.


Questo causa infezioni da trichinellosi. Debella i parassiti ossiuri in modo naturale con Prodeco Pharma. Dovete sapere però che i parassiti intestinali non si riproducono all’interno dell’organismo, per cui possiamo eliminarli con farmaci o grazie a rimedi naturali.


In questo articolo scopriremo insieme come eliminare i parassiti intestinali, grazie ad alcuni rimedi naturali.

Enterobius vermicularis, Ossiuri (vermi dei bambini). Io credo che i parassiti rappresentino il problema di salute più trascurato nella storia dell’ uomo. Ross Anderson, Dottore canadese. Per eliminare i vermi intestinali è di solito sufficiente fare ricorso a una pastiglia di mebendazolo.


Il trattamento può essere ripetuto a distanza di una settimana se l’infezione non è ancora sparita. Ed eventualmente ancora dopo tre settimane.

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