Abbiamo detto che l’’Anisakis è un parassita dei mammiferi, quindi vive nello stomaco di cetacei (balene, delfini, focene), leoni marini, otarie e foche Questo parassita del pesce, è un nematodo della famiglia degli Anisakidae, ossia un verme di forma cilindrica di colore bianco o bianco rosato della lunghezza di 1-centimetri, del. Il ciclo vitale del parassita si compie nel mare e l’uomo rappresenta un ospite accidentale e che non permette loro di portarlo a termine, al contrario di alcuni mammiferi marini infetti (come ad esempio balene, delfini o leoni marini) che defecando nel mare rilasciano le uova del parassita. Una pronta e completa eviscerazione permette l’allontanamento del parassita , che potrebbe migrare nelle masse muscolari del pesce. E’ per questo motivo che per alcune specie ittiche è imposta l’eviscerazione subito dopo la pesca, direttamente sulla barca prima dell’abbattimento. Anisakis simplex è un nematode normalmente presente come parassita intestinale in numerosi mammiferi marini (delfini, foche, etc.) ed ospite intermedio, nel suo stadio larvale, di molti pesci e molluschi cefalopodi.
Il rischio maggiore per chi consuma pesce crudo si chiama Anisakis, il parassita infatti muore quando tutti i punti del pesce raggiungono una temperatura superiore ai 60°.
Anche i pesci del Mediterraneo contaminati dal parassita Anisakis. Ma il rimedio è facile: basta cuocerlo ad almeno 70. Ecco, il sushi e le alici marinate hanno una cosa in comune: sono entrambi preparati con pesce non cotto.
Dobbiamo sapere che il consumo di questi piatti ci espone al rischio di contrarre un’infestazione (questo è il termine che si usa quando si parla di un parassita ), se chi li ha preparati non ha seguito alcune precise indicazioni per azzerare il rischio. Il nome scientifico è anisakidosi, da anisakis, il verme parassita che si annida nelle pareti dello stomaco e che può essere ingerito mangiando pesce crudo, poco cotto, in salamoia o marinato. L’anisakidosi è diffusa soprattutto nelle zone dove si mangia abitualmente il pesce crudo, ad esempio in Giappone.
Alici marinate e rischio anisakis. Mettete le alici aperte a libro, dopo averle abbattute o congelate per ore, tamponatele con carta scottex in un contenitore e versateci sopra dell’aceto di vino, se è buono è meglio altrimenti quello comprato, aggiungete del sale in ogni strato, un cucchiaino, e alla fine aggiungete aceto che le copra almeno di due centimetri.
Le uova di questo parassita si diffondono in mare tramite le feci dei mammiferi marini sopra citati, poi, allo stadio larvale, l’anisakis è ingerito dai gamberetti più piccoli e dai calamari, che a loro volta saranno predati da altri pesci. Se il pescato non viene presto eviscerato, questo verme può trasferirsi nelle carni degli animali. La crescente abitudine a mangiare pesce crudo ha aumentato il rischio di parassitosi di Anisakis. Mano a mano che si afferma l’abitudine di mangiare sushi, sashimi e altri piatti a base di pesce crudo o poco cotto, aumentano anche i rischi associati alla presenza del parassita Anisakis. Per servire le alici marinate con le cipolle seguite la ricetta classica con la marinatura al limone (o con l’aceto se preferite) e prima di servire cospargete le alici con una cipolla bianca tagliata a fettine sottili.
Decorate con prezzemolo fresco tritato. Al contrario delle alici del Tirreno e dello Ionio che per mangiare devono nuotare di più e quindi sono più sode e più sapide. In altre parole, più buone.
Fra l’altro, è falso che se pulisci le alici a mani nude l’odore ti resta per giorni. Io le ho pulite centinaia di volte e dopo è sempre stato sufficiente lavarmi le mani con il sapone. LECCE – Una cena al ristorante a Ferragosto gli è costata la salute. Un imprenditore di Tricase ha contratto il parassita anisakis dalle alici marinate e ha portato in tribunale il titolare del. Nel pesce alberga un pericoloso parassita che si sconfigge con la cottura ad alte temperature.
Da sempre sappiamo che. Conservare il pesce in salamoia, ossia sotto limone ed aceto non ha nessun effetto sul parassita che continua il suo ciclo. I principali pesci presenti nelle nostre ricette che possono contenere l’anisakis sono : tonno, salmone, calamari, alici o aringhe, merluzzo, passera di mare, rana pescatrice, spada.
Attribuendo questo parassita alle alici marinate. Altrimenti vanno congelate per circa ore prima di consumarle.
Per le alici sotto sale: se sono freschissime, lavorate entro ore dalla cattura (il parassita non riesce in poche ore a penetrare nei muscoli del pesce) e viene aggiunto circa il di sale del peso delle pesce non si corrono rischi. Il parassita infatti si annida negli organi della cavità addominale. Un controllo visivo viene condotto anche su filetti e tranci dopo il porzionamento (1). La marinatura oltre ad eliminare batteri e parassiti modifica anche le caratteristiche organolettiche del pesce che acquisisce consistenza, sapore e aromi particolari. Nell’area del Mediterraneo la maggior parte dei casi di anisakiasi sono dovuti proprio al consumo di alici marinate in maniera non adeguata all’uccisione del parassita.
Le acciughe appartengono alla categoria del pesce azzurro con la quale condividono forma, dimensione e colore del corpo. Il dorso delle alici è infatti. Vi proponiamo la ricetta originale per scoprire come marinare le alici in modo semplice a casa vostra.
La prima accortezza per fare le alici marinate è quella che vale per tutto il cibo: acquistare del pesce fresco presso un rivenditore di fiducia.
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