Ovviamente non tutto il sushi è pericoloso, i rischi di intossicazioni da pesce crudo si hanno solamente nel caso in cui il prodotto non è di buona qualità. In questo articolo cercheremo di sfatare un po’ il mito dei “vermi del sushi” e capiremo come difenderci dall’anisakis e dalla sindrome sgombroide. Non essendoci una normativa specifica sul caso, molti ristoratori trasformano il loro lavoro in uno spettacolo: spesso e volentieri il pesce arriva addirittura vivo nella cucina del locale e lo chef lo uccide, sfiletta e serve davanti agli occhi estasiati dei clienti. E’ un parassita del pesce che possiamo ritrovare nelle carni di molte specie ittiche, in particolar modo è un parassita del pesce azzurro. Svolge il suo ciclo vitale in ambiente marino, passando da uova, a larva, a stato adulto e riproducendosi fra pesci e grandi mammiferi marini.
Il contagio: come si contrae l’anisakidosi?
Attenzione al pesce crudo. Come già detto l’infezione dell’uomo da anisakis simplex o consimili è causata da consumo a scopo alimentare di pesce contaminato crudo o non abbastanza cotto. Il parassita, infatti, muore quando tutti i punti del pesce raggiungono una temperatura superiore ai 60°C. La crescente abitudine a mangiare pesce crudo ha aumentato il rischio di parassitosi di Anisakis.
Mano a mano che si afferma l’abitudine di mangiare sushi, sashimi e altri piatti a base di pesce crudo o poco cotto, aumentano anche i rischi associati alla presenza del parassita Anisakis. Può succedere che alcuni ristoranti non seguano queste regole pertanto è fondamentale che al momento dell’ordinazione si chieda se il pesce è stato abbattuto e in caso di risposte incerte si eviti di ordinarlo. Le preparazioni di pesce crudo fatte in casa debbono seguire ovviamente le stesse procedure. C’è l’anisakiasi gastrica, i cui sintomi compaiono a distanza di 4-ore dal pasto incriminato a base di pesce crudo o poco cotto.
Chi ne viene colpito avverte nausea, vomito e dolore nella parte alta dell’addome.
Il sushi, in particolare, è ormai un piatto comune grazie alla formula ”All You Can Eat” che offre la possibilità di mangiare ciò che si vuole ad un prezzo prefissato. Mangiare pesce crudo non è mai stato così di moda nel nostro paese. Il batterio è stato individuato in un’ampia gamma di alimenti crudi, come la carne e le verdure, ma anche in alimenti contaminati dopo la cottura o la trasformazione, come i formaggi molli, le carni trasformate (hot dog e prodotti gastronomici, sia in confezioni sigillate sia in vendita in gastronomia) e il pesce affumicato. Pesce crudo nell’alimentazione: i rischi correlati al suo consumo.
Infatti l’Italia, in virtù della posizione geografica che occupa al centro del Mediterraneo, ha sempre avuto una millenaria tradizione marinara e di pesca. Il pesce è un alimento essenziale della nostra dieta. Quando andate al ristorante e chiedete del pesce crudo chiedete sempre se il pesce è stato surgelato e ascoltate la risposta. Se vi dicono di no, le soluzioni sono due.
O non lo fanno proprio (e il pesce è pericoloso) o lo fanno per paura della ASL ma non lo dicono per non fare brutta figura (e allora sono dei bugiardi). Video Anisakis Laboratorio Ispezione degli alimenti IZSM Portici. Quali sono i rischi associati al consumo di pesce crudo? La listeria si può trovare nei formaggi preparati con latte crudo, quindi non pastorizzato.
Dopo aver parlato a lungo del grave caso di botulino riscontrato nella zuppa Zerbinati, un lettore ci scrive per sapere come mai il tema della listeriosi (infezione alimentare causata dal batterio Listeria monocytogenes ) pur essendo un problema grave e diffuso viene spesso trattato con minor attenzione. Pesce : le cotture giuste per difendersi dal rischio parassiti. Anche il congelamento rappresenta uno scudo. Contaminazioni: marinare il prodotto crudo in aceto o limone non lo rende più sicuro. In Europa è scattato l’allarme Listeria, dopo che questo pericoloso batterio è stato individuato all’interno di diversi prodotti surgelati a base di verdura.
Pesce affumicato conservato a una temperatura troppo alta.
Frutta e verdura confezionata senza quantità di ingrediente acido sufficiente a uccidere il batterio. Se invece si preferisce preparare il pesce a casa propria, per eliminare il rischio di anisakis è indispensabile cuocere o congelare il pesce a temperature adeguate per un tempo sufficientemente lungo, pari ad almeno ore. Tra i congelatori domestici solo quelli a tre o quattro stelle sono in grado di raggiungere la temperatura richiesta. Con il pesce puoi preparare un intero menù: antipasti, primi piatti o timballi al forno, secondi o zuppe. Ma non mancano ricette con il pesce , più semplici e, anche più economiche, perfette per il pranzo o la cena di tutti i giorni.
Forse non tutti sanno che il pesce crudo quando è fresco, cioè appena pescato, è illegale. Mi spiego, andando al ristorante per mangiare una tartare di tonno, un carpaccio di pesce spada, le alici marinate, oppure il sushi, chiediamo e pretendiamo che il pesce sia fresco. I cibi più soggetti a rischio listeria sono gli alimenti preparati e confezionati, ma il batterio si riproduce anche in carne, pesce e latticini, in particolare latte non pastorizzato, formaggi molli, burro e in tutti i preparati pronti a base di carne, come i prodotti da gastronomia o insalate preconfezionate e tutti i cibi trasformati.
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