Mangiare pesce non cotto fa da sempre parte della nostra tradizione, sopratutto di alcune regioni costiere del meridione, ma è sopratutto negli ultimi anni che si è diffuso il consumo di pesce crudo , inseguendo la moda proveniente dal Giappone e da. Mangiare pesce crudo comporta sicuramente un maggior rischio di intossicazioni e infezioni causate da batteri patogeni, oppure di infezioni da parte di parassiti. Il contagio: come si contrae l’anisakidosi?
Attenzione al pesce crudo. Come già detto l’ infezione dell’uomo da anisakis simplex o consimili è causata da consumo a scopo alimentare di pesce contaminato crudo o non abbastanza cotto. Il parassita, infatti, muore quando tutti i punti del pesce raggiungono una temperatura superiore ai 60°C.
Solitamente è sufficiente cuocere il pesce , ma nel caso del sushi è d’obbligo l’abbattimento della materia prima. Visto che il pesce del sushi va consumato per lo più crudo è necessario abbattere il pesce con l’apposito strumento professionale che prende il nome di abbattitore di temperatura. Eccoci con un altro crudo di pesce da leccarsi i baffi: la tartare di pesce spada. Questo pesce ha una carne molto compatta e deliziosa, dal gusto intenso ma al tempo stesso delicato. Come salmone e tonno, anche qui si può giocare con tantissimi ingredienti diversi.
Ovviamente non tutto il sushi è pericoloso, i rischi di intossicazioni da pesce crudo si hanno solamente nel caso in cui il prodotto non è di buona qualità. In questo articolo cercheremo di sfatare un po’ il mito dei “vermi del sushi” e capiremo come difenderci dall’anisakis e dalla sindrome sgombroide. Alcune persone, dopo o durante l’ingestione di pesce crudo o poco cotto, avvertono una sensazione di prurito in gola: si tratta del verme che si muove nella bocca o nella gola.
In questi casi è possibile estrarlo dalla bocca oppure espellerlo tossendo e prevenire così l’ infezione. In questo modo avrete la certezza di sconfiggere ogni batterio del pesce. Il pesce crudo deve essere conservato in frigo a una temperatura di -gradi per almeno ore. La normativa prevede inoltre che per abbattere pesce crudo in casa sia necessario dotarsi di un freezer con almeno stelle. Pesce crudo : le regole per evitare rischi.
Nel documento viene stabilito che chi consuma pesce crudo deve averlo preventivamente abbattuto. C’è l’anisakiasi gastrica, i cui sintomi compaiono a distanza di 4-ore dal pasto incriminato a base di pesce crudo o poco cotto. Chi ne viene colpito avverte nausea, vomito e dolore nella parte alta dell’addome.
La trasmissione avviene principalmente per via alimentare perchè il batterio può essere presente nel pesce crudo in salamoia e affumicato e sopravvive tranquillamente alle temperature del frigorifero. Negli ultimi anni diverse partite di salmone affumicato e fresco sono risultate contaminate. Scatenata dai vermi nematodi del genere Anisakis, l’anisakidosi è un’ infezione parassitaria legata al consumo di pesce crudo o poco cotto, alla base di diversi piatti tipici come l. Anche in Italia il consumo di pesce crudo è in aumento, soprattutto a causa della diffusione del sushi, specialità della cucina giapponese. L’assenza di cottura può essere rischiosa, per via della possibile presenza di patogeni e parassiti negli alimenti: l’ anisakis è fra i più pericolosi.
Vi sono diversi rischi legati al consumo di prodotti ittici crudi o poco cotti, che interessano molte specie diverse, dal pesce azzurro fino ai molluschi. Tra i principali, quello di contrarre l’epatite A, collegata soprattutto al consumo di molluschi crudi, come cozze e vongole. Il più importante fattore di rischio è il consumo di pesce crudo mentre il contatto tra persone ha un ruolo secondario.
Infezioni batteriche correlate al pesce.
I batteri che possono essere trasmessi da pesce contaminato possono provocare patologie più gravi rispetto ai virus. Video Anisakis Laboratorio Ispezione degli alimenti IZSM Portici. Quali sono i rischi associati al consumo di pesce crudo ? Per evitare i rischi connessi al consumo di pesce crudo , il Centro di referenza nazionale di Palermo per le anisakiasi (Crena) dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia ha pubblicato un documento con alcuni consigli, di cui abbiamo riferito in questo articolo dello scorso luglio.
Il pesce fresco consumato crudo deve essere generalmente congelato a -20° C per almeno ore prima di poterlo usare, per uccidere tutti i parassiti. Questo però non è necessario per il salmone norvegese di allevamento, che non necessita di essere abbattuto prima di essere gustato crudo essendo privo di parassiti.
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