venerdì 7 luglio 2017

Oidio della vite difesa

Micosi - Oidio della vite Viticoltura - Coltivazione della vite Classificazione. Si tratta, infatti, di un pa-rassita “obbligato”,che sopravvive durante il periodo invernale in una fase di riposo,grazie a strutture spe-cializzate quali i cleistoteci. L ’ oidio della vite Potenziali alternative all’uso dello zolfo e dei fungicidi di sintesi Prospettive future per la difesa contro l’ oidio Risultati sperimentali sull’efficacia di microrganismi antagonisti Integrazione di diversi meccanismi d’azione per migliorare l’efficacia Prodotti di origine naturale Prospettive future. L’ oidio , anche conosciuto come mal bianco , albugine, nebbia e muffa bianca, è una delle malattie più temibili per le colture orticole e non solo.


In questo articolo cerchiamo di capire meglio come si presenta questa malattia , quali sono le principali colture che colpisce e soprattutto come difendersi in maniera biologica, senza l’utilizzo di fitofarmaci di sintesi chimica.

Nella strategia di gestione dell’ oidio , il prodotto può essere posizionato in diverse fasi dello sviluppo della vite : dal germogliamento, per bloccare la malattia sin dalle prime fasi, fino all’invaiatura, per bloccare forti infezioni in atto, e addirittura anche nel post raccolta, riducendo la presenza dei cleistoteci. Schema interventi OIDIO ♦1-interventi a partire dalla fase di germogli di 3-cm. Il Centro eccelle nella ricerca innovativa orientata verso lo sviluppo. Istituto Agrario di San Michele all’Adige e curati dal centro di ricerca SafeCrop.


Nonostante sia noto dalla metà 8e numerosi studi abbiano contribuito a chiarire alcuni importanti aspetti epidemiologici, l’ oidio , Erysiphe necator (Oidium tuckeri nella forma conidica) costituisce ancora una grave patologia della vite che, soprattutto negli ultimi anni, ha visto una recrudescenza di attacchi anche in zone collinari dell’Italia settentrionale e dove non rappresentava. Pertanto più in avanti spostiamo l’eventuale attacco di oidio nel corso della stagione vegetativa e maggiori probabilità abbiamo che il danno sia più contenuto. Su cosa si basa la difesa antioidica della vite ? Sulla riduzione delle infezioni ascosporiche, sulla riduzione dei siti di infezione e sul contenimento della fase conidica.

Oidio della vite (Uncinula Necator) Detto anche mal bianco della vite , l’ oidio si può facilmente riconoscere con la manifestazione di una tenue muffetta biancastra che nei casi più gravi si traduce in una vera e propria cuticola bianco sporco. Alla luce di queste considerazioni e dell’esperienza in campo che ogni viticoltore si è fatto a proprie spese, si evince che anche una patologia così virulenta come l’ oidio può essere tranquillamente contenuta, a patto che si conoscano i principi attivi più adatti in relazione allo sviluppo della vite e alle condizioni ambientali. Strategie di difesa Gli aspetti legati alla biologia del patogeno evi-denziano una possibile infezione oosporica prolun-gata durante la stagione e, di conseguenza, l’entità dell’attacco della malattia risulta anche correlato alla quantità di oospore presenti nel vigneto. Micosi - Botrite della vite Viticoltura - Coltivazione della vite Classificazione. Maria Lodovica Gullino Si esamina la difesa della vite dalle tre principali malattie crittogame: peronospora, oidio e botrite.


IMPOSTARE LA DIFESA L’ oidio della vite è in grado di trascorrere l’inverno sia come cleistotecio, negli anfratti del ritidoma ovvero nella corteccia, sia come micelio nelle perule delle gemme. In quest’ultimo caso, l’esordio della malattia consiste nella comparsa di sintomi precocissimi. Il mio terreno è esposto a Nord sul Golfo dell’Asinara, agro di Sassari, a km dal mare a m. Nella vite una delle fasi più delicate e che quindi richiede le maggiori attenzioni è quella che va dalla fioritura all’allegagione. In questa fase, sebbene sia ancora difficile coglierne i sintomi, è l’ oidio la malattia che – assieme alla peronospora- desta grande preoccupazione. La pericolosità della malattia richiede l’impostazione di una corretta strategia di difesa basata sulla conoscenza della biologia e dell’epidemiologia del fungo.


Certis grazie a soluzioni specifiche e complementari è in grado di offrire una strategia di difesa completa ed altamente efficace, in linea con le più moderne pratiche di difesa. Quali sono le più importanti malattie della vite ? Difesa della Vite Bioverde Trentino. Le più importanti avversità della vite sono costituite da alcune specie di funghi (peronospora, oidio ,botrite), acari e insetti (tignole, cocciniglie, cicaline) che possono recare danni diretti alle piante o essere vettori di fitoplasmi (flavescenza dorata, legno nero), batteri e virus.


L¿insegnamento si propone di far acquisire allo studente la capacità di gestire le avversità animali della vite , inserendole in un processo che coinvolge tutte le pratiche di campo, implementate in modo da ottimizzare la risposta dell¿agroecosistema vite agli attacchi degli organismi potenzialmente nocivi. La fillossera della vite (Daktulosphaira vitifoliae) è un insetto della famiglia dei Phylloxeridae (Rhynchota Homoptera, superfamiglia Aphidoidea).

Vitis che attacca le radici delle specie europee (Vitis vinifera) e l’apparato aereo di quelle americane (Vitis rupestris, Vitis Berlandieri e Vitis Riparia). AMPEXIO è un fungicida efficace nei confronti della peronospora della vite , da utilizzare nei periodi critici di sviluppo della malattia. Il prodotto è in larga parte trattenuto dai primi strati cerosi della vegetazione trattata e ciò assicura una notevole resistenza al dilavamento dopo l’asciugatura.


La difesa a livello chimico si effettua principalmente con zolfo, il rimedio più usato per questo tipo di malattia. E’ possibile usare anche altri rimedi tipo: infuso di equiseto con l’aggiunta di silicato di sodio (allo 5-). Il mal bianco o oidio è una malattia fungina che colpisce la vite.


Questa patologia vegetale è tra le più importati e pericolose in viticoltura. Una nuova miscela effi cace contro l’ oidio della vite Idi Simone Lavezzaro, Albino Morando l mal bianco della vite provoca gra-vi danni diretti, non solo quantita-tivi, ma soprattutto in termini di qualità del prodotto, anche quan-do presente con infezioni poco elevate. Nel quadro complessivo delle tecniche di coltivazione della vite , la gestione fitosanitaria assume un ruolo primario e interessa gran parte del ciclo vegetativo fino in prossimità della vendemmia.

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